Visita al Villino Florio e alla Zisa

A poca distanza l’uno dall’altro ecco due splendidi monumenti di Palermo : il Villino Florio all’Olivuzza e  la Zisa. Di epoche diverse ma entrambi due luoghi magici.

il Villino Florio 

Tra il 1893 ed il 1898 i Florio, una delle dinastie imprenditoriali italiane più potenti dell’800, acquistarono nella contrada dell’Olivuzza, una vasta area verde confinante ad est con la loro proprietà, e ad ovest col grande giardino del generale De Boucard, con terre dei Lo Verde e col parco dei Lo Faso duchi di Serradifalco. Qui costruirono il magnifico Villino Florio. Alla fine del 1899 incaricano Ernesto Basile, ormai architetto di fiducia della Casa, di progettare una “casina” da adibire a residenza di Vincenzo giovane rampollo della prestigiosa famiglia: il capriccio e i larghi mezzi del giovane signore, appena sedicenne, che volle la sua dimora da scapolo e il ritrovo dei suoi amici, permisero la realizzazione di questo capolavoro assoluto di ecletticità. Quella che era stata primitivamente intesa come la “garçonniere” del giovane Vincenzino, divenne una delle più emblematiche opere dell’architettura Liberty palermitana e frutto del miglior genio del celebre architetto.Il Villino Florio, sito in Viale Regina Margherita, svetta agile e ardito ancora oggi tra le piante di quel che rimane del grande parco dell’Olivuzza, appena un residuo dell’impianto generale precedente. Il trionfo delle linee Liberty venne qui celebrato dal Basile in ossequio alla sua cultura formativa, dove il floreale diventa espressione di un linguaggio artistico corrente atto a soddisfare le sue tendenze compositive e le aspettative dei suoi raffinati committenti. Nella palazzina dell’Olivuzza l’estro del Basile si estrinseca nell’originalità delle linee architettoniche, nelle forme decorative e negli elementi strutturali che, prelevati dal basso medioevo e dal tardo quattrocento siciliano in questa opera sono mescolati al più puro del linguaggio Liberty. L’esterno dell’elegante costruzione è un fiorire di torrette intriganti, merlature, abbaini, colonne, logge, capitelli, vetrate policrome e mura bugnate che fanno sussultare il nostro cuore non appena si è davanti alla cancellata in ferro battuto che recinge il villino. Dovunque aperture dalle linee mosse che, moltiplicate dal delicato inserirsi di colonnine, animano i prospetti dell’edifico conferendogli dignità architettonica unitamente agli incantevoli inserti in ferro battuto che vanno dai pinnacoli al gazebo sulla terrazza posteriore, dalle magnifiche ringhiere ai parafulmini. Splendida la torretta circolare con copertura ad ombrello innestata sullo spigolo nord-est che consente l’accesso al terrazzo. Gli arredi interni, i mobili, le suppellettili, le stoffe parietali (appositamente disegnati dal Basile), le porte, i soffitti lignei, le minuterie metalliche, le decorazioni erano coerenti con gli esterni; magnifico era il grande camino alla parete del salone al pianterreno.
Realizzato con materiali nobili e curato nei minimi dettagli, il villino Florio rappresentò un modello di perfezione dello stile dell’epoca, e fu riprodotto in pubblicazioni straniere fra i migliori esempi dell’Architettura italiana di quel periodo. Il villino  vivrà una stagione leggendaria con sfarzosi ricevimenti e sontuose feste ospitando il bel mondo dell’aristocrazia non solo palermitana ma anche internazionale sino al 1911, anno della morte di Annina Alliata di Montereale, giovanissima moglie di Vincenzo Florio, per cadere quasi nell’oblio fino a quando l’intero parco fu lottizzato ed edificato negli anni tra il 1930 e il 1940 . Negli anni 60 del secolo scorso, il nostro patrimonio Liberty fu oggetto di politiche speculative dissennate che ne causarono l’ampia distruzione. Nel novembre del 1962 purtroppo un incendio di evidente natura dolosa ha danneggiato la parte muraria del villino e distrutto quasi completamente l’interno dell’edificio; nel rogo rimasero carbonizzati quasi tutti gli splendidi arredi interni, realizzati in gran parte dalla ditte Golia e Ducrot.

La Zisa

Il Castello della Zisa è uno dei capolavori Arabo-Normanni di Palermo, dal 2015 Patrimonio Mondiale dell’Umanità. dell’UNESCO.Riconosciuti come i protagonisti di una delle corti più ammirate del Medioevo, i sovrani normanni di Sicilia, accanto alla tradizionale fama di guerrieri, uniscono anche quella di committenti di prestigiosi e raffinati edifici civili e religiosi.
Il gran conte Ruggero e i suoi discendenti nell’intento di creare “un paesaggio ideale”, realizzarono nella grande Piana di Palermo un’immenso Parco Reale. All’interno di questa vasta area, che si estendeva intorno alla città e comprendeva il territorio di Monreale e di Parco (l’odierna Altofonte) denominata poi “Genoardo” cioè Paradiso della terra, gli Altavilla promossero l’edificazione dei loro “Sollazzi Regi” (luoghi di delizie) splendide dimore di svago e di riposo circondate da magnifici giardini dalla vegetazione lussureggiante, padiglioni di caccia, laghi artificiali e peschiere.Tra il 1165 e il 1180 viene portata a compimento da maestranze musulmane provenienti probabilmente da Sousse e da Kairouan, la più significativa espressione di tale tipologia di edifici, “la Zisa” , così detta dal termine arabo “El-Aziz” cioè la “Splendida”.
L’imponente dimora, un’autentico gioiello di architettura islamica, fu eretta per volontà di Guglielmo I detto “il Malo”, il quale, ambiziosamente suggestionato dal fascino della regalità, voleva una reggia che superasse per comodità e perfezione artistica quelle edificate dal padre Ruggero II “..prese a fabbricare, presso Palermo, un palazzo di somma altezza, lavorato con mirabile artificio…”. L’opera fu completata dal figlio Guglielmo II, come è testimoniato dall’iscrizione in caratteri “nàskhi“ nell’arco d’ingresso della Sala della Fontana nella quale si esalta il palazzo e colui che lo ha ultimato, chiamato con l’appellativo “Musta’izz” (bramoso di gloria), di cui si fregiava quest’ultimo sovrano.

 

 

 

Durata: 4 ore
Lingue: ITA - ENG
Giorni: Tutti su richiesta
Periodo: Tutto l'anno
Include: Guida turistica abilitata ;
Non include: Ingresso Monumento Zisa ;
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